L’ULTIMO ORIZZONTE
Leopardi è il poeta “De l’ultimo orizzonte” o meglio, come lui stesso scrive in una stesura dell’Infinito, del “celeste confine”, quello che diventa visibile alla luce della luna e che “rivela serena ogni montagna”.
È questa sua poesia a svelare, oltre all’ultimo orizzonte, anche un limite precedente che è quello di “questa siepe” che “da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude”.
La siepe di fronte all’osservatore, “questa siepe”, si fa nel testo improvvisamente remota “…di là da quella”, perdendosi così indefinitamente in quella zona oscura che chiamiamo infinito.